martedì 8 aprile 2014

Le mie letture - febbraio e marzo 2014

In apparenza non ho letto molto, solo tre libri (di cui uno scartato molto presto e quindi non lo si può nemmeno contare), ma considerato che l'ultimo vantava ben 616 pagine fitte fitte e che il primo l'ho praticamente letto due volte... vabbè, mi assolvo da sola.

Il primo libro è stato 10 Minuti di Chiara Gamberale.


Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere.
Mi è stato consigliato dalla sinergica Lea e di questo la ringrazio davvero, non perché sia un'opera letteraria di grandissimo valore (ma chi sono io per giudicare?), ma perché racconta una storia nella quale mi sono molto immedesimata essendo accaduta di recente a due carissimi amici e che quindi mi ha spinta a riflettere anche sulla MIA coppia.
Lei, Chiara nel libro, si trova senza marito, senza la casa di sempre e senza il lavoro di sempre e perde la bussola. La sua analista la invita a mettersi in gioco, a fare esperienze nuove (e forse anche tutti noi ogni tanto dovremmo trovare quei 10 minuti al giorno).

"Hai presente quando la vita che fai ti sembra sì la tua, ma senza di te? - Come no, quando ti pare di andare sottovuoto, io dico così. - Andare. Sottovuoto. Andare sottovuoto.  - Sento proprio l'aria che mi manca e il corpo che si mette a galleggiare, per conto suo, dentro una specie di sacchetto. E fuori dal sacchetto tutto il mondo."

"Improvvisamente mi domando se, a furia di confrontarmi con le infinite variazioni che la vita consente allo stare insieme, non abbia perso di vista dei fondamentali che le rendono tutte uguali, le famiglie. per esempio tollerarsi. Rassegnarsi all'odore delle rispettive cacche." 

"Dare per scontato che gli altri sono la nostra grande occasione, certo: ma sono anche la nostra più infinita fonte di guai, la nostra disperazione, una tremenda rottura di palle. - Sono scappato perché tu eri diventata insopportabile Mr Magoo - (...) come se non fosse diritto di tutti, ogni tanto, essere fastidiosi."

"Forse MIO marito ed io non ce lo aspettavano.  - Che cosa? mi domanda Claudia - Che l'altro esistesse a prescindere da noi. Che non fosse lì esclusivamente a nostra disposizione. (...) - Io sono troppo ferita dal suo abbandono per andargli incontro. ammetto - Allora prova a capire se può farlo lui."

"E' faticoso non essere a disposizione di chi amiamo, Chiara, ma a volte ci tocca. Quella disponibilità infinita non aiuta noi e non aiuta loro."

"Ho parlato di mio marito. Non faccio altro da un anno. Perché è davvero perverso l'amore. 
Quando c'è, parli con una sola persona con tutte le altre.     
Quando entri in crisi, parli con tutte le altre di una sola persona.
L'unica, con cui a parlare, non riesci più."

"Le parole che mi sono suonate più nuove sono quelle che ho usato per parlare a un estraneo di noi. Noi chi? Due che si sono amati tanto, forse troppo. Che ancora si amano. E potrebbero avere l'occasione di tornare insieme. Ma forse cercano quella per lasciarsi meglio. Cosa che non è possibile. A loro, come a nessuno, se ci si tocca in quel punto lì. Dove corriamo il rischio di sentirci, finalmente, un po' speciali. Fantastici, in certi momenti. A casa." 

"Fai un po' come credi. 
E' la frase con cui MIO marito, negli ultimi tempi, chiudeva tutte le discussioni quando diventava evidente che si stava parlando di me e che non c'era margine per ribaltare la questione e spostare l'attenzione su di lui.
E' la frase con cui le chiudevo anche io, le discussioni, quando succedeva l'inverso e l'attenzione da lui non si poteva spostare su di me.
Fai un po' come credi.
Si diventa così sordi, quando la paura di perdersi supera quella di trattenersi..."

"Sono confuso Magoo. Una parte di me vorrebbe tornare con te, e stare insieme per tutta la vita.
L'altra sa che ci sarebbero altre incomprensioni, altre Siobhan, altre telefonate da Dublino. E vuole vivere alla giornata. Proprio come sto vivendo ora. Non fanno per me, certe regole del matrimonio: ormai ne sono sicuro. Non faranno mai per me. Questo non toglie che tu sia l'unica persona che conta, la più importante. Insomma, io non riesco a separarmi da te... 
Tu però devi davvero imparare ad accettarmi così, come sono."  

"Perché ancora non ti rialzi? Perché hai bisogno di me.
Ecco perché. fai pace con l'evidenza di questa verità e smettiamola di sforzarci per avere un matrimonio felice. Nessuno ce l'ha. Tutti si arrabattano come possono, si tradiscono, si deludono, si accontentano. La vita è troppo breve per impegnarsi a migliorare, no?"

"Cosa?
Cosa è successo?
E' successo che MIO marito ha perso, dentro di sé, la strada di casa: e avrebbe bisogno di qualcuno che, come Pollicino, lasciasse un sassolino dopo l'altro per indicargliela. Avrebbe bisogno di me.
Però, dopo lo shock dell'abbandono, anch'io, dentro di me, ho perso quella strada. Anch'io avrei bisogno di Pollicino. Avrei bisogno di lui."

"Dice che non ha senso prendergli la mano, se non capisci quello che dico.
Gli lascio la mano.
Dice che non ha senso lasciarmi la mano, se me l'hai presa.
Gliela riprendo. Lui la sfila subito via. 
Dice non capisco cosa voglio Magoo. Tornare a fare il cazzone, vivere un po' lì e un po' qui, dove capita, mi sta dando una bella energia. Però mi manchi sai? Ma non mi manca il pantano in cui eravamo finiti. tutti quei malumori. Quelle facce tese. Quelle porte sbattute. Quella. Ma sì. Quella. Quella intimità. Dice tremenda, l'intimità. Tremenda no? Dice evidentemente io ho dei problemi, con questa cosa tremenda, ma non è che sotto sotto ce li abbiamo tutti?"


"- Devo parlarti Magoo, stanotte ho fatto un sogno. Eravamo a Vicarello, ma nell'orto saltavano due pizotes. teli ricordi? Quegli animali assurdi che abbiamo visto in Costarica.
- Certo che me li ricordo.
- Ridevamo, nel sogno. E saltavamo con i pizotes. Quando mi sono svegliato, ci sono rimasto di merda.
- Benvenuto anche tu nel mondo dei sogni dopo la fine di un matrimonio. Più sono belli, più al risveglio sembrano incubi. (...)
- Non deve finire il nostro matrimonio.
- E' già finito! "

"Scegli: o dentro, o fuori, ma se stai sulla porta mi blocchi il traffico!".

Quello che ho dovuto, mio malgrado, abbandonare, è Moscerine di Anna Marchesini.


Non ce l'ho proprio fatta, uno stile di scrittura a me talmente ostico da farmi venire la voglia di togliermi un callo invece che prendere in mano il libro. Alla fine del primo capitolo ho mollato la spugna e l'ho ceduto a mia mamma, nota divoratrice di libri, che lo ha finito e mi ha detto "poi migliora" (ma non ho voluto verificare!) .

Ultimo e invece gustatissimo, Diciannove minuti di Jodi Picoult


Il sottotitolo è "Cosa spinge un adolescente a fare una strage tra i suoi compagni di scuola", ma non vi fate ingannare da questo, il romanzo racconta questo e molto di più.
A me questa scrittrice piace moltissimo (ho già letto 4 suoi romanzi, nella mia libreria di Anobii o qui sotto l'etichetta libri trovate gli altri), riesce a smuovermi pensieri che magari ci sono già, ma sono sopiti... e lei li porta a galla e mi costringe ad affrontare quei timori che come madre ho anche io.
Giusto qualche frase, per incuriosirvi, ce ne sono alcune di favolose e verissime...  ve lo consiglio di cuore!

"Lewis sarebbe passato alla storia come l'economista che aveva inventato la formula matematica per la felicità: R/A realtà diviso aspettative. C'erano due modi per essere felici: migliorare la propria realtà o ridimensionare le proprie aspettative."
"La felicità non è soltanto quello che di fatto accade, è anche quello che si sceglie di ricordare."
" Si può odiare un figlio per quello che ha fatto e continuare ad amarlo per quello che è stato?"
"Non l'ha fatto a causa di come lo abbiamo cresciuto, lo ha fatto nonostante questo."
"Diventare adulti voleva anche dire imparare a non essere completamente sinceri... imparare quando è meglio mentire, invece di far male a qualcuno con la verità".

E chiudo con una frase che farei bene a ricamare sul mio grembiule di cucina (e su quello della mia amichetta Sissy che avvelena l'anziana nonna con le torte vegane):
"Le ricette sono un po' come le leggi - replico Patrick - conviene provare ad attenervisi, prima di commettere un reato grave."   

14 commenti:

  1. bello bello...guarda caso farebbe al caso mio in questi giorni (il primo libro ;) ). Grazie dei buoni consigli libreschi e mi piace questa tua nuova versione "E-blog"...li hai riportati tutti praticamente!!! (ma hai scritto a mano o hai la mitica penna digitale ricopiona?)...li prenoto intanto! Daniela

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    1. Tutto a manina, infatti spero di non aver fatto refusi.

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  2. Pure io nn sono riuscita a leggere la marchesini!!!!!!
    gemelle!!!!!
    se posso continuare ad essere sinergica ti consiglio il secondo libro di francesca melandri...più alto.del mare
    se dobbiamo parlare di dolore, colpe dei figli.e amore allora alziamo il tiro e raggiungiamo l'apice della sofferenza
    Ciaooo...vado a togliermi...un callo!!!!

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  3. L'idea della Gamberale è molto potente, quelle idee solide attorno alle quali si può costruire un intero romanzo, quindi bravissima, tuttavia mi è bastata la lettura di una sola pagina, scritta larghina furbetta, in libreria, per capire che no, non fa per me il suo stile.
    Bacione Sandra Ilandra

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    1. Io mi sono posta serie domande sull'uso della punteggiatura, che lei sembra dispensare come se piovesse :-(

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  4. La Gamberale non l'ho mai letta.. ma mi ispira molto.
    La scorsa settimana era a TVTalk e parlava del suo programma, che è proprio ispirato a questo libro

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    1. Sì, ho letto un articolo sul suo programma su VF.
      Ma ti dirò che il libro ha tutto un altro senso secondo me.

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  5. Letto il tuo post e ordinato su amazon! :)
    Vedi che scrivo?!!!

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  6. Pensa, ero incuriosita da "Moscerine" ma dal tuo commento mi sono demoralizzata...

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    1. Elena, io commento davvero a titolo personale, non mi permetto di influenzare gli altri... magari prendilo in biblioteca così se non "funziona" lo rendi senza timori :-)

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  7. Se ti piace come scrive Chiara Gamberale ( e non l'hai già letto!)...ti consiglio anche "Le luci nelle case degli altri"...
    ciaooo
    cri

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    1. No, 10 minuti è il primo che leggo si questa scrittrice, mi segno subito la tua segnalazione, grazie.

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